Una delle mie passioni segrete, di cui raramente parlo sono i Draghi.
Affascinata da queste creature, fin da quando ero piccolina, uno dei miei sogni segreti è sempre stato quello di possederne uno.
Ma è il drago che sceglie e non l'uomo.
« Il drago arretrò, ruggendo, artigliando l'aria
e sputando fiamme e fuoco, e poi si gettò
contro Dydd, ma il druido poté affondare
le sue lame nel ventre di Ashardalon
e il sangue iniziò a scorrere. Fu allora che Dydd morì,
le fauci taglienti del drago gli strapparono
il cuore dal petto; Ashardalon divorò il cuore dell'eroe
e lo consumò per sostenere la sua immonda vita,
ancora una volta, ancora per un tempo... »
Il canto di Dydd
"Come si può immaginare qualcosa di più perfetto di... un drago, l'immagine stessa della creazione?"
- Bheilorveilthion, dragone rosso
"Una ben misera accozzaglia di vanagloriosi rettili volanti, se proprio lo volete sapere!"
- Hatredymaes, androsfingeUn drago, agli occhi di un osservatore casuale, appare molto simile ad un rettile. Possiede un corpo muscoloso, un collo lungo e sottile, una testa munita di corna o di creste, con denti aguzzi e una coda sinuosa. La creatura cammina su quattro possenti zampe con piedi artigliati e vola con le sua ampie ali da pipistrello. Un drago è ricoperto da spesse scaglie, che vanno dalla punta della sua coda, fino all'estremità del suo muso. A ogni modo, come si potrà vedere nei dettagli precisati nel seguito, questa prima impressione è ben lontana dal raccontare la vera storia sulla natura dei draghi.
INDICE:
Anatomia EsternaL'occhio del drago visto dall'internoAnatomia InternaScheletroPrincipali organi interniSistema MuscolareSensi dei DraghiVistaOlfattoUditoPercezione CiecaGustoTattoCapacità di CombattimentoArmi a SoffioPresenza TerrificanteImmunità e DifeseCapacità MagicheArmatura e Armi NaturaliPunti Deboli dei DraghiPunti di Vista e PsicologiaAnatomia EsternaIl corpo di un drago, nonostante le sue scaglie e le ali, è morfologicamente più simile a un felino che non a un rettile.
L'occhio, come quello di un gatto, ha un'iride piuttosto grande con una pupilla allungata in senso verticale. Questa forma permette alla pupilla di dilatarsi maggiormente per ricevere una quantità di luce superiore a quella ammissibile dall'occhio umano.
La sclera, o il "bianco", dell'occhio è a volte gialla, dorata, verde, arancione, rossa o argentea, con l'iride di un colore più scuro in contrasto.
Le pupille, a prima impressione, appaiono sempre come fessure verticali; tuttavia, se si osservasse con attenzione l'occhio di un drago, si potrebbe individuare una seconda iride con un'altra pupilla all'interno della prima. La creatura può spostare o ruotare questa seconda apertura fino a un massimo di 90°, facendo sì che la pupilla interna si sovrapponga a quella esterna o si posizioni ad angolo retto rispetto a quella esterna o si posizioni ad angolo retto rispetto a quest'ultima. Questa struttura oculare conferisce al drago la capacità di percepire la profondità e di mettere a fuoco gli oggetti con estrema precisione, quale che sia la quantità di luce disponibile.
L'occhio di un drago è ricoperto da una palpebra esterna coriacea e da tre palpebre interne levigate, le cosiddette membrane nittitanti. Quella più interna è trasparente e serve a proteggere l'occhio quando un drago vola, lotta, nuota o scava a occhi aperti. Le altre due servono soprattutto per tenere pulite la membrana interna e la superficie dell'occhio. Queste membrane hanno spessore e opacità maggiori di quella più interna e vicina all'occhio.
Un drago può usare queste palpebre interne per coprire gli occhi dai lampi di luce molto intensi e improvvisi. Gli occhi brillano al buio, ma la creatura può nascondere questa lucentezza, abbassando una o più delle sue palpebre interne; questa azione non compromette in alcun modo la sua capacità visiva.
Le orecchie a volte sono completamente indistinguibili dalle creste che incoronano la sua testa, in particolare quando è a riposo. Quelle di un drago sveglio, in ogni caso, si muovono di scatto e ruotano man mano che il drago percepisce i suoni.
Alcuni draghi non hanno le orecchie esterne; gli scavatori e quelli acquatici sono in genere dotati di semplici cavità auricolari protette da creste ossee.
Il morso mette in mostra fauci possenti, una lingua biforcuta e denti aguzzi. Il numero preciso e le dimensioni dei denti dipendono dall'età, dall'habitat e dalla dieta; in ogni caso, la dentatura comprende di solito quattro canini molto sviluppati (due superiori e due inferiori), che in parte curvano verso l'interno e possiedono bordi taglienti su entrambe le estremità. Questi sono l'arma principale di un drago; quest'ultimo li utilizza per infilzare e uccidere le sue prede.
Gli incisivi superiori e inferiori, che si trovano nella parte frontale della mandibola, hanno sezione ovale e estremità congiungenti in punta. Quando un drago afferra con la bocca una preda di grandi dimensioni, questi denti strappano una porzione semicircolare di carne.
Oltre ai canini di ciascuna mandibola, la creatura presenta una serie di molari simili a picchetti che lo aiutano a stringere la presa. Siccome non possiede una dentatura adatta per la masticazione, di solito fa a brandelli la preda, per ridurla in piccoli pezzi di carne più facili da inghiottire. E' infatti in grado di creare un movimento di tagliatura con i suoi incisivi, muovendo avanti e indietro la mandibola inferiore e scuotendo la testa da una parte all'altra, in modo che i denti possano rapidamente tranciare la carne e le ossa.
Molti draghi imparano ad afferrare la preda, e, in modo letterale, percuoterla fino alla morte. Altri hanno perfezionato la tecnica di ghermirla e inghiottirla in un solo boccone.
Alcuni cacciatori di queste creature millantano di riuscire a tener stretta la loro bocca, impedendogli così di mordere. In verità, un drago esercita una pressione maggiore quando chiude le sue fauci di quella che esercita aprendole, tuttavia impedirgli di spalancare la bocca è un'azione che richiederebbe una forza davvero prodigiosa. Anche qualora un avversario riuscisse a stringergli le fauci, quest'ultimo potrebbe scrollarsi di dosso il nemico con un brusco movimento della testa, afferrare l'attaccante con i suoi artigli, o fare entrambe le cose.
Le spine, le creste e le altre sporgenze che ne incoronano la testa fanno sembrare la creatura un avversario formidabile, e questa è la loro funzione principale.
Le corna sono protuberanze ossee che si sviluppano direttamente sul suo cranio. Un drago con le corna curvate all'indietro può usarle per rimuovere sporco e parassiti dalla sua pelle, oltre che impiegarle per proteggere la parte superiore del suo collo in combattimento. Quelle che crescono sulle due parti laterali della testa, permettono, a loro volta, invece, di proteggere la testa stessa.
Anche le spine sono ossee, sebbene più morbide e flessibili delle corna. Sono infatti immerse nella pelle e fissate allo scheletro grazie a morbidi legamenti, per lo più situate lungo il dorso e la coda della creatura. A differenza delle corna, sono mobili, con gradi di libertà che dipendono dalla specie e dalla loro posizione lungo il corpo. Quelle sul dorso, per esempio, si possono soltanto alzare o abbassare, mentre quelle che incoronano le orecchie si possono muovere in svariati modi.
Le creste sul dorso e la coda, consentono al drago di mantenersi stabile mentre vola o nuota.
Le zampe, se valutate dagli occhi di uno studioso che conosce qualcosa del mondo animale, sono senz'altro non rettili, nonostante la loro ricopertura di scaglie. Sono più o meno posizione direttamente sotto il suo corpo, allo stesso modo dei mammiferi (le zampe dei rettili tendono per lo più a volgere sui fianchi, offrendo una stabilità e una mobilità inferiore rispetto a quella dei draghi o dei mammiferi.)
I quattro piedi sono simili a quelli di un grande volatile. Ognuno ha tre o quattro dita protese in avanti e artigliate (il numero è variabile, persino tra membri della stessa specie), più un dito opponibile, anch'esso artigliato, un po' più arretrato lungo il piede e orientato grosso modo all'interno, verso il corpo, come un pollice umano.
Anche se le zampe anteriori non sono propriamente prensili, un drago può afferrare oggetti con le stesse, purché questi non siano troppi piccoli. Sebbene la sua presa non sia così salda da consentire di impiegare utensili, di scrivere o di utilizzare un'arma, è comunque in gradi di sollevare e trasportare oggetti. E' inoltre capace di maneggiare congegni magici, come le bacchette, e può completare le componenti somatiche necessarie per lanciare gli incantesimi che è in grado di utilizzare. Alcuni sono abbastanza agili da ghermire una preda con le zampe anteriori, sollevarla e poi trasportarla via in volo.
Possono anche afferrare le vittime con i "pollici" delle loro zampe posteriori, ma la presa è meno salda e precisa di quella effettuata con quelle anteriori.
L'epidermide di un drago ricorda la pelle di un coccodrillo: dura, coriacea e spessa. Tuttavia, rispetto all'animale, la creatura ha centinaia di scaglie dure e perenni che ricoprono tutto il suo corpo. Queste sono cheratinizzate, come le spine, ma, a differenza di quest'ultime, non sono collegate allo scheletro, e non possono essere mosse. Sono molto più dure e meno flessibili, con una resistenza ai colpi che, spesso, supera quella dell'acciaio.
Le scaglie più grandi di un drago sono attaccate alla sua pelle soltanto lungo un bordo e si sovrappongono le une alle altre come le tegole di un tetto o le piastre mobili di un'armatura completa. Queste coprono il collo, la parte molte del ventre, i piedi e la coda. Al muoversi, tendono via via a seguire la direzione lungo la quale si flettono la pelle e i muscoli, e a volte, per questo movimento, la parte libera si solleva in parte. Questo fenomeno ha portato alcuni studiosi a concludere erroneamente che un drago potrebbe alzare e abbassare le scaglie nello stesso modo in cui un uccello si arruffa le penne.
La maggior parte di queste è più piccola e attaccata alla pelle vicino al proprio centro. Queste si congiungono le une alle altre per disegnare sulla superficie del corpo una tessiture tutta zigrinata. Sono tanto grandi quanto basta per formare una strato continuo di armatura naturale che copre tutto il corpo, persino quando esso si allunga o si gonfia fino alla sua estensione massima. Quando il corpo si rilassa o si contrae, la pelle sotto le scaglie tende ad avvolgersi e incresparsi, anche se le prime, congiunte, danno al corpo un aspetto abbastanza levigato.
Le scaglie di un drago crescono per tutta la sua esistenza, quantunque molto lentamente. Diversamente dalla maggior parte delle creature con questo tipo di pelle, la creatura non perde né quest'ultima, né le singole scaglie stesse. Al contrario, quest'ultime diventano sempre più grandi man mano che il suo corpo cresce e si sviluppa. Ognuna, nel corso degli anni, può scolorirsi e scheggiarsi lungo i bordi, ma la sua lenta crescita in genere è più che sufficiente per rimpiazzare qualsiasi parte si sia spezzata. I draghi a volte perdono le scaglie, soprattutto se subiscono ferite gravi in battaglia. Quelle vecchie spesso cadono sul terreno delle tane occupate da più tempo.
Quando uno di loro ne perde una, quest'ultima viene in genere sostituita da una nuova, che cresce al suo posta. Questa tende a essere più piccola, sottile e debole di quelle che la circondano. Questo fenomeno sarebbe l'origine dei racconti bardici sui punti deboli che si trovano lungo le corazze dei draghi. Questi racconti sono di per sé veritieri, anche se è improbabile che una sola scaglia in tutto il possente corpo di uno di loro lo renda particolarmente vulnerabile agli attacchi.
La coda lunga e muscolosa, per lo più funge da timone in volo. Oltre che come arma, può essere utilizzata poi per spingersi avanti mentre si nuota.
Le ali sono formate da una membrana di pelle senza scaglie che si distende lungo un castello di ossa forti, ma leggere. I poderosi muscoli nel petto forniscono la potenza necessaria per volare.
La maggior parte di queste creature possiede ali simili a quelle dei pipistrelli, sorrette da corte membra alari, che terminano con un artiglio sporgente e atrofizzato. La superficie è per lo più costituita da una membrana che si stende lungo le "dita" delle ossa (le falangi alari; vedi sotto "Scheletro"), e oltre l'arto alare stesso.
Alcuni tipi di draghi hanno ali che ricoprono l'intera lunghezza del loro corpo, quasi fossero le pinne pettorali appiattite ed espanse dei diavoli di mare. Anche questo tipo di ala è sospesa a un arto alare dotato di falangi, il quale ne sostiene circa un terzo, la parte anteriore, mentre il resto si appoggia su spine ossee modificate, atte soltanto al controllo dei muscoli e dotate di una mobilità ridotta.
L'Occhio del Drago Visto dall'InternoMolti studiosi ignorano quanto sia veramente complesso e straordinario l'occhio di un drago. Questo, in aggiunta alle sue quattro palpebre e alle sue due pupille, possiede anche una coppia di cristallini. Quello esterno ha all'incirca la stessa forma e funzione di quello di tutte le altre creature. Quello interno, al contrario, è una massa di fibre muscolose e trasparenti in grado di polarizzare la luce in entrata. Serve poi per ingrandire la visione del drago, oltre che a conferirgli l'acuità superiore a lunghe distanze.
Le retine sono munite di fotorecettori sia per la visione a colori sia per quella in bianco e nero. Oltre ad esse si trova il tapetum lucidum, uno strato riflettente che consente alla creatura di vedere in condizioni di penombra o di luce fioca. Un drago a tutti gli effetti vede la luce due volte, una prima volta quando questa gli colpisce la retina e una seconda volta quando viene riflessa all'esterno. E' il tapetum lucidum che fa sì che i suoi occhi sembrino brillare nell'oscurità.
Anatomia InternaLa somiglianza dei draghi ai rettili, come si potrà leggere nel seguente paragrafo, è soltanto apparente.
ScheletroLa maggior pare degli studiosi, nonostante gli scheletri completi di draghi siano molto difficili da trovare, concorda sul fatto che siano composti da più di 500 ossa contro le oltre 200 che costituiscono quello umano. Quelle delle ali e della spina dorsale di una di queste creature, più di tutte le altre, contribuiscono a creare questo divario.
Le ossa dei draghi sono molto dure, pur essendo piuttosto leggere. Osservandole lungo una sezione trasversale, si può vedere un tratto centrale o diafasi di forma tubolare, costituito da piccole camere concentriche e sfalsate come nel cosa di un edificio di mattoni. Le lamine di tessuti connettivi e i vasi sanguigni si insinuano tra uno stato e l'altro.
La carnea, o sterno, è un osso piatto situato nella parte anteriore del torace su cui si articolano i muscoli pettorali che fanno funzionare le ali di un drago. La scapola draconica le sorregge. Le ossa matacarpali draconiche e le falangi alari fungono da tensori della membrana alare, il patagio. In alcuni draghi, l'ulna draconica possiede un rigonfiamento osseo all'articolazione del gomito, il cosiddetto olecrano alare, che fornisce resistenza aggiuntiva all'alta.
La tredicesima vertebra cervicale è situata alla base della colonna vertebrale e sostiene la testa della creatura. Tutti i draghi puri, quale che sia la loro taglia, grande o piccola, hanno esattamente 13 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche, 7 vertebre lombari e 36 vertebre caudali.
Principali organi interniGli organi interni di un drago hanno peculiarità considerevoli che nel loro insieme contribuiscono alle eccezionali caratteristiche dei draghi.
Gli occhi sono leggermente più grandi di quanto non appaia all'esterno. Il bulbo oculare ha sede nel cranio e soltanto una piccola parte del bulbo viene esposta quando la creatura apre gli occhi. Questi, così grandi, gli permettono di vedere a una distanza superiore. La loro forma sferica gli consente di muoverli lungo un ampio arco, che gli permette di estendere il suo campo visivo.
Il cervello è molto grande, persino per una creatura di questa taglia, e continua a svilupparsi man mano che il drago cresce. I centri sensoriali sono ultra-sviluppati con lobi specializzati che si connettono direttamente agli occhi, alle orecchie e alle cavità nasali. Il cervello è caratterizzato da ampie aree dedicate alla memoria e al ragionamento.
La laringe contiene numerose cavità vocali molto sviluppate che gli permettono di controllare con grande padronanza il tono e l'altezza della sua voce. Un drago può emettere una voce stridula come quella di un corvo o profonda come quella di un gigante. Alcuni studiosi, dopo aver osservato come il linguaggio Draconico contenga molti suoni aspri e sibilanti, hanno tratto la conclusione che le capacità vocali dei draghi sarebbero limitate, ma in realtà le cose non stanno affatto così. Questi parlano un linguaggio stridulo perché è nel loro interesse parlare in questo modo.
La trachea collega la laringe ai polmoni. E' il canale respiratorio, attraverso cui passa anche la sua arma a soffio.
Gli ampi polmoni occupano una buona parte della sua cavità toracica. La loro struttura, che permette di estrarre ossigeno sia in fase di inspirazione sia in fase di espirazione, è simile a quella degli uccelli. Oltre a essere gli organi della respirazione, tramite le secrezioni prodotte dal fondamento draconico, generano l'arma a soffio di un drago.
Il possente cuore è formato da quattro cavità, proprio come quello di un mammifero.
Il fondamento draconico è una ghiandola che possiedono soltanto i draghi puri. Attaccato al cuore si trova il centro dell'attività elementale all'interno del corpo. Tutto il sangue che scorre passa attraverso questo organo, prima di circolare nel resto del corpo. Il fondamento draconico fornisce ai polmoni l'energia per emettere l'arma a soffio e inoltre interpreta un ruolo centrale nel favorire l'efficentissimo metabolismo della creatura, che trasforma la maggior parte di ciò che ha divorato in energia utilizzabile. I vasi sanguigni, i nervi e i canali collegano direttamente il fondamento draconico ai muscoli alari del drago, fornendoli di una vasta quantità di energia, oltre che giungere fino ai polmoni e allo stomaco.
Un drago digerisce il suo cibo con una combinazione di potente azione muscolare e di forza elementale. Il tessuto interno dello stomaco è rivestito di placche ossee che macinano i bocconi di cibo; l'organo nel suo insieme è alimentato dalla stesse energia elementale che il drago utilizza per la sua arma a soffio.
Sistema MuscolareLe carcasse di drago intatte sono persino più difficili da trovare degli scheletri completi, perciò qualsiasi atlante anatomico che descriva il sistema muscolare di queste creature sarà piuttosto approssimativo. A ogni modo, considerato il numero di ossa che costituiscono lo scheletro, i muscoli sono nell'ordine di grandezza delle migliaia.
Il sistema muscolare nel suo insieme è simile a quello di un grande felino, con muscoli più forti nel petto, nel collo e nella coda.
Quelli che permettono il volo sono quelli di maggior interesse per gli studiosi. Possono liberare infatti una forza possente e consumare un'analoga quantità di energia (fornita dal fondamento draconico). I muscoli del vono sono situati nel petto e nelle ali stesso. Il pettorale alare è il principale muscolo del volo e rende possibile il battito d'ala discendente. Il trapezio dorsale alare provoca l'elevazione dell'ala dall'alto verso il basso. Il deltoide alare e il cleidomastoide alare sollevano l'ala e la portano avanti e in alto.
I muscoli alari servono innanzi tutto per controllare i movimenti delle ali, che a loro volta permettono al drago di compiere manovre in volo. Il tricpite alare e il bicipite alare avvolgono e dispiegano le ali. Il flessore alare ulnare il tensore alare radiale permettono di flettere e di tendere le ali.
Sensi dei Draghi"I draghi non vedono così bene al buio e per dirla tutta sono anche un po' sordi."
- Il defunto Aylmer Dapynto, fu sapiente e cacciatore di draghi
"Vuoi vivere una vita lunga e prospera? Allora, evita di strisciare alle spalle di un drago!"
- Lidda, consigli a un giovane ladroI sensi di un drago, come accade per tutti i predatori, sono molto sviluppati. Questi sensi eccezionali diventano persino migliori con la crescita e l'invecchiamento, soprattutto perché la mente di una di queste creature diventa sempre più percettiva con il passare dei secoli. E' Possibile che la vista, l'udito e l'olfatto non si acuiscano con l'età, ma il prodigioso intelletto riesce a individuare ed elaborare una crescente quantità di simboli provenienti dall'ambiente esterno.
VistaI draghi possiedono una vista che si è perfettamente adattata alla caccia. Godono di un eccellente senso della profondità, che permette loro di misurare le distanza con molta accuratezza, e inoltre hanno una straordinaria visione periferica. Possono percepire il movimento e i dettagli due volte più lontano di un umano in condizioni di luce diurna, e la loro vista si adatta rapidamente a luci stridenti e abbaglianti. Possono osservare il sole in una limpida giornata estiva e non subire alcuna perdita della vista. Solo le aquile e altri uccelli predatori possono compiere simili gesta visive. Queste ultime creature tuttavia hanno una scarsa visione notturna, e questo fatto potrebbe aver portato alcuni studiosi a dedurre per analogia che i draghi non vedrebbero bene al buio.
In realtà, vedono fin troppo bene in condizioni di illuminazione fioca. Alla luce della luna vedono altrettanto bene che alla luce del sole. Persino in condizioni assai peggiori di quelle di illuminazione fioca, può vedere fino a quattro volte più lontano di un umano nelle stesse condizioni. I draghi possono persino vedere in totale assenza di luce.
Quando una fonte luminosa è presente, vedono a colori. La loro capacità di riconoscere le tonalità è tanto sviluppata quanto quella di un umano. In assenza di luce, la loro vista è sempre in bianco e nero.
OlfattoIl senso dell'odorato di un drago è molto sviluppato, quasi quanto la sua visione. Questo senso dell'olfatto così affinato dipende solo in parte dal sensibile naso; la creatura infatti utilizza anche la sua lingua biforcuta per "assaggiare" l'aria, proprio come fanno i serpenti. La capacità di percepire la presenza di altre creature con l'olfatto fa si che sia difficile coglierlo di sorpresa, così come è quasi impossibile nascondersi da un drago che si è avvicinato abbastanza da fiutare la preda.
UditoLe orecchie di un drago sono tanto sensibili quanto quelle di un umano, e l'estensione delle frequenza percepibili dall'orecchio è piuttosto simile a quella udibili da un uomo. In ogni caso, persino la più giovane di queste creature ha un udito più fine di un umano medio, vista la capacità di saper riconoscere i suoni più importanti in quanto tali, ed escludere quindi i rumori di fondo per concentrarsi unicamente sui suoni degni di nota.
Percezione CiecaUn esempio eccellente della superiore capacità sensoriale di un drago è la sua percezione cieca, ossia il potere di "vedere" le cose che sono invisibili o completamente occultate. In virtù del suo olfatto e del suo udito, favorito inoltre dalla capacità di raccogliere piccoli indizi come le correnti d'aria o le vibrazioni, può individuare qualsiasi cosa si trovi nelle sue immediate vicinanze, persino con gli occhi chiusi, ottenebrato dall'oscurità magica o avvolto da una nebbia fitta e impenetrabile. Va da sé che questi fenomeni sono tutti di natura ottica (è il caso del colore), e un drago privo della vista non può percepire questi fenomeni.
GustoIl senso del gusto di un drago è molto sviluppato. I draghi possono percepire anche le più minime variazioni nel sapore del cibo o dell'acqua e la maggior parte dei draghi sviluppa di conseguenza particolari abitudini alimentari. I draghi di rame, per esempio, mangiano con gusto i parassiti velenosi. In verità, la passione alimentare più conosciuta (e odiosa) è quasi certamente quella dei draghi rossi per la carne delle giovani vergini. A titolo di curiosità, i draghi reagiscono con difficoltà alle fragranze dolci. Quale che sia la ragione, o perché non amano i sapori dolci o perché riescono a discernere con difficoltà i sapori dolci, è tutta ancora da chiarire. I draghi in generale si rifiutano di approfondire questo tema.
TattoI draghi, che possiedono spesse pelli a scaglie e zampe artigliate, hanno per contro un senso del tatto poco sviluppato. Quelli più giovani e più piccoli, che devono ancora sviluppare la loro possente armatura naturale, hanno un senso del tatto migliore di quello degli anziani, e quindi questo è l'unico senso dei draghi che si affievolisce con la loro crescita e invecchiamento. Un drago interessato alla superficie di un oggetto potrebbe toccarla o strofinare la sua lingua sull'oggetto stesso. Tuttavia, anche in questo caso, la lingua si rivela un organo più adatto al gusto che al tatto.
Questo senso diminuito dei draghi potrebbe spiegare le loro preferenze per i nidi costruiti su pile di monete, di gemme o di altri tesori. Un siffatto "letto", costituito da centinaia di piccoli oggetti duri e a volte appuntiti, sarebbe assolutamente scomodo e impraticabile per un umano, ma per un drago una sistemazione di questo tipo comporta un piacevole solletico, lo stesso pizzicore che provoca la parte "ruvida" di una coperta di lana.
Capacità di Combattimento"Il combattimento è insito nella natura del drago; è una creatura nata per lottare. I suoi denti sono come lance, i suoi artigli come scimitarre, le sue ali come martelli e la coda è come un ariete da sfondamento. Gli esseri inferiori tremano alla presenza di un drago, e il suo soffio incenerisce gli eserciti."
- Munwithurix, drago rossoLa vanità dei draghi è leggendaria. A ogni modo, hanno molte ragioni per vantarsi, comprese una terribile serie di armi naturali e una schiera di capacità ancora più subdole che li rendono praticamente invincibili in battaglia.
Armi a SoffioL'arma più nefasta a disposizione del formidabile arsenale di un drago è il suo soffio devastante. Quelli cromatici possono creare esplosioni di energia elementale; il tipo di energia dipende dalla specie del drago. Quelli metallici, oltre alle armi a soffio elementale, possono creare un secondo tipo di soffio non letale, ma altrettanto potente.
Quale che sia la forma della sua arma, un drago la genera all'interno dei polmoni utilizzando l'energia ricavata dal fondamento draconico. Per fortuna dei cacciatori, queste creature non possono creare effetti di arma a soffio in continuazione. Ognuno scarica infatti le riserve di energia interna del drago, e normalmente devono trascorrere alcuni secondi prima di poterla emettere di nuovo.
Per utilizzare la sua arma, la creatura deve prima inspirare in profondità e, se c'è energia a sufficienza, con una violenta espirazione, soffiarla all'istante; se l'energia è insufficiente, deve attendere che si accumuli una carica maggiore. L'effetto è molto simile all'azione del fabbro che fa circolare l'aria se il fuoco è troppo basso. Una soffiata d'aria del mantice genera un calore intenso ma consuma tutto il combustibile del fuoco, sicché l'artigiano è costretto ad aggiungere nuova legna prima di ripetere il procedimento. Un drago è sempre consapevole dello stato della sua energia interna e non cerca mai di utilizzare la sua arma prima del necessario. Tuttavia, non sembra avere il controllo completo sulla velocità con la quale la sua energia si ricarica.
Può emettere la sua arma senza alcun preavviso. Alcuni sono piuttosto abili a far credere ai loro avversari più timorosi che potrebbero soffiare da un momento all'altro.
Presenza TerrificanteL'apparizione di un drago di per se stessa può gettare nel panico le bestie da soma e piegare l'ardore del soldato più coraggioso. Di norma, la creatura deve aver raggiunto almeno l'età adolescenziale per poter ottenere questo potere.
La sua presenza terrificante, anche se alcuni osservatori parlano di alcuni esemplari capaci di ispirare una paura intensa, non ha nessuna componente magica. Queste creature sono soltanto molto abili a infondere la paura nei cuori dei loro avversari e possono fare ciò ogni volta che compiono azioni aggressive, anche se solo all'apparenza.
Immunità e DifeseAnche se la maggior parte degli attacchi ha una minima possibilità di fare effetto contro un drago, alcuni si dimostrano completamente inutili.
Ciascun esemplare puro è immune ad almeno un tipo di energia elementale (Veleno/malattia, elettricità, freddo o fuoco), di solito lo stesso tipo di energia che alimenta la loro stessa arma a soffio. Questa resistenza scaturisce dalla natura elementale del drago stesso.
Quelli puri possiedono un eccellente sistema di regolazione interna della temperatura e raramente soffrono gli effetti del caldo o del freddo estremi. Tutte le creature draconiche sono inoltre immuni agli effetti che inducono il sonno o la paralisi; tali creature possiedono una vitalità inarrestabile.
Sviluppano poi una resistenza soprannaturale ai colpi fisici, che può persino renderli totalmente immuni alle armi non magiche. I racconti dei bardi che narrano di di draghi predatori capaci di resistere a nugoli di frecce scagliate da strenui difensori arcieri, senza subire neppure un graffio, sono fin troppo veri.
Inoltre, in virtù della loro natura magica innata, sviluppano anche il potere di scrollarsi di dosso gli effetti degli incantesimi. I più vecchi ignorano gli attacchi di magia lanciati dalla maggior parte degli incantatori, eccetto i praticanti delle arti magiche più potenti.
Capacità MagicheTutti i draghi sviluppano capacità magiche innate man mano che invecchiano. Una di queste è la capacità di lanciare incantesimi.
Le abilità magiche innate di queste creature in genere riflettono il carattere e il modo di pensare della loro specie. Gli esemplari neri, per esempio, preferiscono le paludi umide e tetre, e hanno la capacità di creare l'oscurità magica. Quelli di rame vivono in colline rocciose e possiedono la capacità di scolpire la pietra. A volte le abilità innate di un drago hanno poco o nessun impatto diretto in battaglia, ma questi può utilizzarle per difendere la sua tana o per prepararsi per il combattimento.
Gli incantesimi di solito rispecchiano la sua personalità. Ognuno sviluppa un proprio repertorio personale di incanti (anche se molti ne scelgono di analoghi per la loro stessa utilità). Nessuno studioso è stato finora capace di spiegare come riescano a fare ciò, e sembra che addirittura gli stessi draghi non sappiano come possono farlo. In realtà hanno un talento innato per la magia. Sviluppano rudimentali capacità di lanciare gli incantesimi via via che si avvicinano all'età adulta. Gli stregoni umanoidi. che spesso si vantano di aver ricevuto i loro poteri in dono da un antenato draconico, di solito non dimostrano alcuna attitudine magica fino a dopo la pubertà. Alcuni studiosi interpretano questo fatto come l'assenza effettiva di qualsiasi legame tra le due specie. Altri, al contrario, attribuiscono questa differenza come una conseguenza inevitabile della grande diversità che separa i cicli biologici dei draghi e degli umanoidi.
I ogni caso, queste creature mostrano una qualità che è del tutto assente negli incantatori, ossia possono lanciare la maggior parte dei loro incantesimi senza ricorrere alla componenti fisiche, che sono invece così indispensabili per gran parte di maghi e stregoni.
Armatura e Armi NaturaliLa panoplia di scaglie sovrapposte di un drago, rinforzata da pelle e muscoli che ricoprono uno scheletro forte e resistente, offre una notevole protezione contro gli attacchi. Persino un esemplare minuscolo è tanto protetto quanto un umano che indossa una cotta di maglia. La pelle a scaglie di uno enorme fornisce una protezione quattro o cinque volte superiore a quella che la migliore armatura completa può offrire.
L'arma principale di un drago negli scontri fisici è il suo morso. Essendo il suo collo molto lungo, può mordere anche creature lontane.
Gli artigli non sono tanto terribili quanto le zanne, e in movimento a volte non vengono usati affatto, tuttavia chiunque combatta contro un drago deve comunque prestare attenzione alle "unghie" di quest'ultimo.
Un esemplare di taglia all'incirca umana o più grande può colpire con efficacia con i suoi bracci alari e le protuberanza adunche delle sue ali. Queste, nonostante i bracci alari possiedano artigli atrofizzati, sono vere e proprie armi contundenti. Di solito, vengono chiuse le "falangi" che sostengono l'ala, così da evitare di ferirsela, allo stesso modo di un umano che stringe le dita quando tira un pugno. Le ali di un drago possono avere un'apertura di oltre trenta metri quando vengono spalancate al massimo, ma queste creature utilizzano soltanto una piccola parte delle stesse a mo' di arma.
Un esemplare di taglia superiore a quella umana può utilizzare la sua coda per portare colpi micidiali. Per fare ciò, piega la punta della stessa verso l'alto e utilizza questa porzione superiore alla stregua di un'arma contundente. Gli esemplari più grandi hanno così tanta forza da riuscire a spazzare le loro code da un fianco all'altro, e buttare così a terra gli avversari più piccoli.
Punti Deboli dei Draghi"Debole? Fatti sotto e misura le tue forze con me, scimmia pelata, e così vedremo chi tra noi è il debole!"
- Lothaenorixius, drago bluI draghi, per quanto siano formidabili, hanno alcune vulnerabilità che i nemici potrebbero sfruttare a loro vantaggio.
A volte sono vulnerabili agli attacchi che si basano sul loro elemento opposto. I draghi rossi, per esempio, sono immuni al fuoco, ma vulnerabili al freddo.
La natura elementale di queste creature le rende inoltre deboli all'influenza divina esercitata da alcuni preti e sacerdoti, o psionici; questi ultimi possono scacciarli, costringerli al loro servizio o persino ucciderli sul posto. Tuttavia, diventano creature molto potenti con il passare degli anni, e l'influsso di queste classi si dimostra efficace soltanto contro i draghi più giovani.
Punti di Vista e Psicologia"Meglio una buona risposta oggi che la perfetta risposta domani."
- Aforisma umano
"Che fretta c'è?"
- Tipica risposta di un drago al summenzionato aforismaL'elemento più importante per comprendere il punto di vista e l'atteggiamento mentale di un drago è il tempo. Questi non intendono vivere per l'istante presente; hanno una vasta riserva di istanti che si prospettano davanti a loro. Non si angosciano all'idea di perdere tempo. Se c'è una cosa che hanno in abbondanza, è proprio questo, e quindi non si lasciano mai prendere dalla fretta.
Anche i più ottusi tra loro cercano di occuparlo tenendo in esercizio le loro menti. Risolvere enigmi è una delle loro attività preferite, anche se il tipo di indovinello dipende dalla specie coinvolta. Alcuni, come i draghi di rame di bronzo, vanno alla ricerca di difficili rompicapi di natura benigna. Altri, come i rossi e i blu, prendono in considerazione certi tipi di indovinelli, ben più oscuri. Tramano modi per soddisfare la loro avidità, sconfiggere i nemici e ottenere potere sulle altre creature. Molti studiosi ritengono che la naturale predisposizione di queste creature per la magia sia il frutto dei rompicapi con i quali giocano sempre per tenersi impegnati.
Molti cercano anche la conoscenza come fine a se stessa. I più anziani divengono spesso i depositari di antica saggezza e sapere.
Gli avventurieri umanoidi in cerca di gloria e fortuna di norma attraversano tre stadi della loro vita (adolescenza, maturità e mezz'età). Anche l'elfo più longevo cerca di stipare il grosso delle sue imprese in queste fasi della vita.
I draghi, d'altro canto, un po' per desiderio e un po' per necessità, ambiscono a gloria e fortuna dal momento in cui si schiudono le loro uova fino al giorno in cui alla fine soccombono a causa dell'inclemenza degli anni. Dato che distribuiscono le loro attività vitali in un arco temporale molto vasto, si prendono pause ben più lunghe tra le avventure e le missioni rispetto a un gruppo di avventurieri umanoidi.
Se uno di loro dovesse unirsi a un gruppo di avventurieri, potrebbe rimanere interessato per il tempo necessario a completare una o due missioni, dopodiché qualcosa di diverso attirerebbe la sua attenzione, e se ne andrebbe per diversi anni con l'intento di intraprende un'altra attività. Al momento del ritorno, scoprirebbe che i suoi vecchi compagni sono prossimi al pensionamento, o che la loro età è già troppo avanzata per consentire loro di andare in missione. Il drago, tuttavia, resta sempre giovane e vitale, e anzi diventa più forte anno dopo anno. Pur rattristato per la perdita dei suoi compagni, proseguirebbe alla volta di altre sfide.
Tutti gli esemplari puri sono molto pazienti. E' raro che si affrettino o si slancino, poiché ritengono che le cose debbano essere sempre fatte per bene. Per un drago, fare una cosa per bene implica di solito passare molto tempo (dal punto di vista di esseri meno longevi) a meditare sul passo successivo da compiere.
La longevità di una di queste creature è forse la principale causa che spiega vanità e arroganza. Uno di loro da solo assiste a generazioni di esseri che nascono e muoiono durante la sua lunga vita. Come può dunque considerare tali creature qualcosa più che insetti, quando li vede nascere, crescere e morire? E nel frattempo, lui si rafforza e diventa più potente, ulteriore prova (quand0anche solo nella sua testa) della sua superiorità. tengono a bada persino l'implacabile tempo, laddove le creature inferiori soccombono e scompaiono dopo una breve scaramuccia. Disponendo di un potere analogo, è strano che uno di loro si ritenga l'apice della creazione?
Un drago può buttarsi nel vivo della mischia se ritiene in pericolo la sua vita, o se deve proteggere la sua compagna, i suoi cuccioli o il suo tesoro. Per il resto, poche questioni sembrano urgenti.
L'ira di uno di loro può estendersi per diverse generazioni umane, pareggiata solo dalla pazienza della creatura. L'umanoide che le commette un torto può anche sfuggire all'ira di costui se muore di morte naturale prima che lui si decida a esigere vendetta. I discendenti di quello, però, farebbero bene a preoccuparsi, se fossero a conoscenza della situazione, poiché il drago potrebbe colpirli dopo anni o secoli dalla morte del "criminale".
FONTE: DRACONOMICON - IL LIBRO DEI DRAGHI